Brufoli da stress: ecco come capire le cause e possibili rimedi

Hai mai notato che i brufoli compaiono proprio nei momenti in cui sei più sotto pressione? Esami, scadenze lavorative, notti insonni, cambiamenti importanti… Lo stress non colpisce solo la mente, ma anche la pelle, e lo fa in modo subdolo, attraverso imperfezioni improvvise e un generale peggioramento dell’equilibrio cutaneo.

I cosiddetti "brufoli da stress" sono un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra adulti e giovani adulti, e rappresentano la dimostrazione tangibile di quanto l’equilibrio psicofisico sia legato alla pelle.

Lo stress fa venire i brufoli?

Sì, lo stress può effettivamente contribuire alla comparsa dei brufoli, ed è un fenomeno ormai noto. Quando il nostro organismo è sottoposto a stress psicofisico — che si tratti di tensioni emotive, mancanza di sonno, affaticamento prolungato o eventi particolarmente stressanti — si attiva una risposta ormonale ben precisa.

Durante questa risposta, il corpo aumenta la produzione di cortisolo, noto come l’ormone dello stress. Questo ormone, se prodotto in eccesso e per periodi prolungati, può alterare diversi meccanismi biologici, compreso l’equilibrio della pelle. Il cortisolo, infatti, stimola le ghiandole sebacee a produrre più sebo, rendendo la pelle più lucida e più facilmente soggetta alla comparsa di imperfezioni.

Oltre alla componente ormonale, va considerato anche il fatto che nei periodi di stress spesso si trascurano le buone abitudini quotidiane: si dorme meno, si beve poca acqua, si tende ad avere un’alimentazione disordinata e si presta meno attenzione alla skincare. Inoltre, lo stress può aumentare il desiderio di toccare il viso, di grattare o schiacciare i brufoli già presenti, peggiorando la situazione e aumentando il rischio di lasciare segni sulla pelle.

C'è poi un altro aspetto importante: lo stress influisce anche sulla barriera cutanea, riducendo la produzione di ceramidi e alterando la capacità della pelle di trattenere l’idratazione. Questo la rende più vulnerabile, più sensibile e meno capace di difendersi dagli agenti esterni.

La buona notizia è che esistono approcci efficaci per rompere questo ciclo. Oltre ad agire sulla causa, cioè imparare a gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, movimento regolare e una migliore igiene del sonno, è possibile agire anche a livello cutaneo con trattamenti mirati. Prodotti lenitivi, seboregolatori e purificanti, aiutano a riequilibrare la pelle, ridurre la comparsa comparsa delle imperfezioni.

Brufoli da stress: come riconoscerli

Riconoscere i brufoli da stress può essere complesso, ma alcuni segnali possono aiutare a distinguerli da altre imperfezioni. In genere, compaiono in modo improvviso, spesso in concomitanza con periodi emotivamente intensi, scadenze pressanti, cambiamenti di routine o situazioni di forte tensione psicologica.

Visivamente si presentano soprattutto nella zona inferiore del viso — mento, mandibola e contorno bocca — aree particolarmente sensibili alle variazioni ormonali e agli squilibri legati allo stress. Questi brufoli non sono necessariamente associati a pelle grassa o a tendenza acneica, ma possono comparire anche su pelli tendenzialmente normali o secche.

Un altro indizio utile è la ciclicità: se noti che le imperfezioni si presentano in coincidenza con periodi stressanti e tendono a ridursi quando ti rilassi o dormi meglio, è probabile che si tratti di brufoli da stress.

Routine per contrastare i brufoli

Per trattare efficacemente i brufoli, soprattutto in età adulta, è fondamentale impostare una skincare mirata, equilibrata, che agisca contemporaneamente su più fronti: controllo del sebo, azione lenitiva, prevenzione e rispetto della barriera cutanea. Il primo passo è una detersione delicata ma purificante, da effettuare mattina e sera, per rimuovere impurità, eccesso di sebo e residui di make-up senza alterare il film idrolipidico. Successivamente, si passa all’applicazione dei trattamenti attivi, veri protagonisti della routine anti-imperfezioni.

Tra i prodotti più indicati, consiglio EFFACLAR A.Z. GEL-CREMA, una formula innovativa che combina acido azelaico, dall’efficace azione seboregolatrice e uniformante, con acido salicilico, noto per la sua capacità esfoliante e purificante, e acido ialuronico, che aiuta a offrire idratazione senza appesantire. Questo trattamento è particolarmente adatto a pelli adulte a tendenza acneica, poiché agisce non solo sulle imperfezioni attive, ma anche sui segni post-acneici e sulle prime rughe, offrendo un’azione completa.

In alternativa o in abbinamento, è ideale anche EFFACLAR DUO+M, un trattamento dalla tripla azione correttiva, arricchito con attivi che supportano l’equilibrio del microbioma cutaneo. La sua texture fresca e non comedogenica aiuta a ridurre visibilmente le imperfezioni, a prevenire la ricomparsa dei brufoli e a migliorare l’aspetto dei pori dilatati.

Per completare la routine, non bisogna trascurare la protezione solare quotidiana, anche nei mesi meno soleggiati, scegliendo un prodotto oil-free e adatto alla propria pelle, per evitare l’insorgenza di iperpigmentazioni. La costanza e la personalizzazione della routine sono le chiavi per ottenere una pelle più uniforme e libera da imperfezioni.

Come capire se si ha la pelle a tendenza acneica

Per capire se la tua pelle è a tendenza acneica, è importante osservare la presenza di imperfezioni come brufoli, punti neri o pori dilatati, che indicano un’eccessiva produzione di sebo. Altri indicatori sono la pelle grassa, la comparsa di imperfezioni soprattutto nella zona T (fronte, naso e mento) e una texture irregolare. Se noti questi segnali, potrebbe essere utile utilizzare strumenti come il test SPOTSCAN+ di La Roche-Posay, che tramite l’intelligenza artificiale analizza la tua pelle e fornisce una valutazione precisa, aiutandoti a identificare la pelle a tendenza acneica e a scegliere una routine skincare adatta.